Il Catamarano
Hobie Cat 14: cinquant’anni e non sentirli
Tra le 21 barche della flotta della Scuola Vela Argentario c’è anche un catamarano, l’Hobie Cat 14.
Questo modello è stato la prima realizzazione del californiano Hobie Alter, che lo ha lanciato sul mercato alla fine degli anni sessanta. Alter era un surfista che voleva realizzare una barca veloce nelle condizioni di vento nelle quali il wind surf è poco divertente. Progettò un catamarano semplice, eliminando sia derive (lo scarroccio viene minimizzato dalla forma degli scafi) che la regolazione della rotazione albero (presente invece nell’Hobie Cat 18 e nel Nacra 17, il catamarano olimpico) che ebbe un successo immediato prima in California, poi nel resto del mondo, Europa compresa.
Il resto è storia: per stare dietro agli ordini venne fondata la Hobie Cat, il più grande costruttore di catamarani sportivi al mondo), che mantiene ancora oggi in listino l’Hobie 14. Il diretto discendente dell’Hobie 14 è il modello Hobie Cat 16, prodotto in più di 120.000 esemplari, un numero enorme nel mondo della vela sportiva.
In più di cinquanta anni di storia l’unica innovazione degna di nota (a dimostrazione della bontà del progetto iniziale) è stata l’introduzione del fiocco nella versione “Turbo” (come quella in dotazione alla Scuola Vela Argentario, da sempre attenta a fornire ai suoi allievi un’esperienza di navigazione completa).
Grazie alla stabilità di forma caratteristica dei catamarani (molto più larghi delle derive di pari lunghezza), l’Hobie 14 Turbo è dotato di un albero che sfiora i 6,8 metri di altezza e di 13 metri quadri abbondanti di tela (fiocco + randa), una superficie velica superiore a quella del 470, rispetto al quale è anche più leggero.
Come in tutti i catamarani, di bolina l’obiettivo è quello di navigare con lo scafo sopravento leggermente fuori dall’acqua (circa 20 centimetri), in modo da diminuire la superficie bagnata senza però che lo scafo sottovento affondi troppo. Con vento sostenuto il prodiere esce al trapezio per aumentare il già buon momento raddrizzante della barca (larga 2,34 metri, contro i 1,68 metri del già citato 470).
Con poco vento l’obiettivo diventa quello di minimizzare la superficie bagnata: in questo caso di bolina tutto l’equipaggio si sposta a prua, con timoniere e prodiere (quest’ultimo sottovento) sdraiati il più avanti possibile (la pancia è sulla traversa anteriore).
Di poppa con vento sostenuto si deve evitare che le prue affondino sull’onda che precede (l’Hobie Cat 14 è spesso più veloce delle onde), mentre con poco vento la tecnica di navigazione è molto particolare: il timoniere è in piedi al centro del trampolino, con le spalle appoggiate alla randa per aprirla tutta, il prodiere funge da “tangone umano” e apre con un braccio il fiocco stando in piedi sullo scafo sotto vento.
A causa della larghezza esuberante, la virata è la manovra più delicata: nella fase iniziale il timoniere deve manovrare i timoni in modo delicato, per evitare che manovre brusche rallentino troppo la barca, nella fase finale si devono azionare i timoni in maniera più decisa. Il prodiere può aiutare lasciando il fiocco a collo.
La prossima volta che frequenterete una scuola vela non domandatevi perché tra la flotta di derive c’è un catamarano, domandatevi perché non c’è.