Glossario

Vai ai contenuti

Glossario

Scuola Vela Argentario asd
Pubblicato da Marco Ferranti in scuola vela · Venerdì 02 Giu 2023
Tags: glossarioscuolavela
Buongiorno cari sailing bloggers. Ricordiamo con un sorriso, quando a 17 anni, quindi negli anni ottanta, in un corso di iniziazione obbligatorio tenuto presso il Centro Velico di Caprera nel Nord Est della Sardegna (vicino a Palau e La Maddalena), gli istruttori ci tennero a lezione il primo giorno tante ore a svolgere la prova di nuoto, di scuffia e contro scuffia e soprattutto per  spiegarci la nomenclatura della barca, cioè l'elenco dettagliato di tutte le parti e attrezzature tessili, plastiche e metalliche che costituiscono la barca. Ecco, oggi vi proporremo la lettura del cosiddetto Glossario Nautico. L'elenco delle parole che ogni buon marinaio e istruttore dovrebbero conoscere a memoria. In altro articolo ci soffermeremo poi sui nodi, cercando di insegnarne on line almeno una ventina essenziali.


E vai di elenco:
ABBATTUTA: manovra che consiste nel PUGIARE sino a fare prendere il vento alle vele sulle mure opposte.

ABBRIVO: inerzia dell'imbarcazione a continuare nel suo movimento anche quando è cessata la spinta propulsiva, sia essa a vela o a che a motore.

ACQUA: col termine "chiedere acqua" si intende il manifestare a viva voce il proprio diritto di precedenza, sia agli incroci (mura a dritta contro mura a sinistra) che in boa.

AGUGLIOTTO: perno di una cerniera; quest'ultima è detta femminella nel caso di un timone appeso allo specchio di poppa.

ALAGGIO: atto di portare la barca in terra, di solito per il ricovero invernale.

ALABARDATA: termine derivato da un'espressione francese per indicare lo spostamento brusco della barca rispetto alla rotta o alla prua tenuta quando è all'ancora, per effetto di vento o corrente.

ALBERO: antenna. in legno o alluminio, posta in posizione verticale, appoggiata in coperta o passante e fissata alla chiglia; serve a sostenere il piano velico.

ALETTE: particolari appendici applicate alla parte inferiore del bulbo e ideate per diminuire i vortici di estremità ed accrescere la portanza, pur contenendo il pescaggio. Sono divenute famose dopo la vittoria di Australia 11 all'America's Cup.

ALFA: termine che rappresenta la A nell'alfabeto fonetico internazionale ICAO.

ALISEI:venti provocati dal riscaldamento dell'aria nelle zone equatoriali; spirano costanti da Nord-Est nell'emisfero Nord e da Sud-Est in quello Sud.

ALLASCARE: vedi lascare.

AMANTIGLIO: manovra corrente (normalmente una cima tessile) utilizzata per sostenere un'asta (boma, tangone, ecc.); per questo corre internamente all'albero in modo identico alle drizze (che può anche sostituire in casi di emergenza).

AMMAINARE: fare calare vele, bandiere, ecc. filando la cima a cui gli oggetti alzati sono dati volta.

ANCORA: strumento metallico con bracci terminali detti marre, utilizzato, una volta gettato in acqua, per fermare l'imbarcazione ad essa legata mediante un cavo o una catena. Diversi sono i tipi di ancore a seconda dei fondali e delle caratteristiche dell'imbarcazione: ammiragliato, Fortress, CQR, Danforth, Hall, Bruce e grappino.

ANDATURA: direzione di avanzamento della barca rispetto al vento; assume nomi differenti man mano che il vento ruota passando da prua verso poppa (bolina stretta: 40-45 gradi al vento apparente; bolina: 45-55 gradi; bolina larga: 60-80 gradi; traverso: 90 gradi; lasco: 100-130 gradi; gran lasco: 140-170 gradi; poppa pieno o fil di ruota: 180 gradi).


ARMARE: l'insieme delle operazioni necessarie affinchè una barca possa prendere il mare (dal porre le attrezzature in condizione di poter operare all'accumulo di provviste, ecc.), comprendendo anche il montaggio dell'albero e la sua messa a punto; per estensione si usa spesso il termine armamento per indicare il tipo di attrezzatura velica

AVVOLGIFIOCCO: sistema per arrotolare il fiocco attorno allo strallo; con esso si può ridurre con continuità la tela esposta al vento senza effettuare il cambio delle vele.

AVVOLGIRANDA: sistema per ridurre, issare o ammainare la randa avvolgendola intorno a speciali boma o internamente ad apposite cavità dell'albero.

BALUMINA:caduta poppiera di una vela, cioè bordo di uscita del vento quando questo scorre parallelamente alla superficie del mare.

BARRA: asta collegata al timone per poterlo ruotare stando in pozzetto: da notare che, essendo collegata direttamente e trovandosi opposta alla pala rispetto al perno di rotazione, la barra va mossa in senso inverso a quello in cui si vuole muovere il timone.

BITTA: attrezzatura di coperta o di banchina dalla caratteristica forma a colonnina svasata a cui vengono fissate le cime d'ormeggio: viene spesso così chiamata anche la galloccia che invece ha forma di pi greco.

BOA: oggetto galleggiante utilizzato come punto d'appoggio per facilitare le manovre di ormeggio, per sostenere segnali (normalmente di pericolo) o per favorire l'atterraggio.

BOLINA: andatura che si effettua mantenendo una rotta il più possibile contraria alla direzione di arrivo del vento (circa a 40-45 gradi a idestra o sinistra rispetto al vento apparente); si distingue in bolina stretta, bolina o bolina larga a seconda dell'ampiezza dell'angolo al vento (vedi anche andatura).

BOLINARE: navigare di bolina.

BOMA: asta su cui viene inferita la base della randa; è collegato all'albero Icirca un metro più in alto rispetto al piano di coperta) mediante uno snodo detto trozza che permette il movimento in ogni direzione: può essere sostenuto da un amantiglio o da un vang rigido.

BOMPRESSO: asta che sporge dalla prua per consentire di issare il fiocco più a pruavia della prua stessa.

BORDEGGIO: risalire il vento percorrendo ("tirando") dei bordi di bolina stretta.

BOZZELLO: termine marinaro con cui vengono chiamate le carrucole; a seconda del numero di pulegge viene chiamato anche bozzello semplice, doppio, triplo; quando è apribile, potendo esservi inserito anche un cavo già in tensione, prende il nome di pastecca.

BRACCIO: cima fatta passare entro la varea del tangone e utilizzata per richiamare la bugna di sopravvento dello spinnaker e fissare così il punto di mura della vela.

BUGNA: indica genericamente l'angolo di una vela, più propriamente I'angolo di scotta.

BULBO: è la pinna zavorrata fissata sotto lo scafo per dare equilibrio stabile alla barca (stabilità di peso); nei moderni yachts da diporto il peso del bulbo varia dal 40 al 45% del peso complessivo della barca.

CARENA: è la parte immersa dello scafo, detta anche opera viva per essere a contatto con l'acqua.

CARICABASSO: cima usata per fare trazione verso il basso, ad esempio sul tangone: è detta anche alabasso.

CATAMARANO: imbarcazione a stabilità di forma dotata di due scafi simmetrici paralleli tra loro.

CAZZARE: rendere maggiormente tesa una cima.

CENTRO DI DERIVA: centro geometrico della sezione laterale dell'opera viva di uno yacht: in esso si considerano applicate le forze che si oppongono allo scarroccio.

CENTRO VELICO: centro geometrico delle vele: nell'approssimazione di fiocchi e randa di forma triangolare, il centro velico di ognuna di esse è determinato dall'incrocio delle mediane, cioè delle rette che congiungono i punti medi dei lati con gli angoli opposti.

CROCETTE: aste poste lungo l'albero perpendicolarmente ad esso: la loro funzione consiste nell'accrescere l'angolo tra sartia e albero diminuendo così la tensione necessaria a mantenere quest'ultimo in posizione.

CUMNINGHAM: al nome di Briggs Cunningham, il suo ideatore: è una cimetta fatta scorrere nell'apposito occhiello
(cunningham hole) posto al di sopra del punto di mura; quando è messa in tensione, consente di smagrire la parte di tessuto prossima all'inferitura, spostando la freccia massima verso prua.

DISALBERARE: rompere l'albero in seguito ad una violenta raffica di vento.

DISARMARE: nella nautica si intende il togliere ad una barca tutte le attrezzature necessarie per navigare; è l'operazione che precede un minuzioso controllo di tutte le componenti dello yacht.

DRITTA: destra in termine marinaro.

DRIZZA: cavo utilizzato per issare le vele.

EFFETTO VENTURI: vedi Venturi.

EQUIPAGGIO: insieme di persone a cui sono affidate le manovre di una imbarcazione; ad ogni membro d'equipaggio viene assegnato prima della partenza, di regola dallo skipper, una mansione da compiere a bordo durante la navigazione.

EST: punto cardinale, indicato con la lettera E, che corrisponde all'oriente, ovvero ai 90`° della Rosa dei Venti.

FARFALLA: nelle andature in fil di ruota, si dice navigare con le vele a farfalla quando esse vengono messe una su di un bordo e l'altra su quello opposto (randa e fiocco si trovano così su opposte mura).

FEMMINELLA: parte femmina di una cerniera, dove va inserito l'agugliotto o il perno di rotazione.

FERZO: ciascuna striscia di tessuto che cucita assieme ad altre forma la vela: i moderni tagli hanno sostituito ai ferzi i pannelli, grazie alla possibilità di utilizzare tessuti con trama e ordito orientati secondo le linee di sforzo.

FIOCCO: termine generico di una vela di prua (cioè a pruavia dell'albero) a taglio triangolare; normalmente inferita lungo lo strallo, assume nomi diversi a seconda delle dimensioni, della forma, del peso del tessuto e del suo uso specifico (genoa leggero o pesante, fiocco 1, 2, 3, olimpico, trinchetta, yankee, tormentina, ecc.).

FIV: sigla della Federazione Italiana Vela: è la federazione nazionale che si occupa dello yachting; organo del CONI e del CIO, Comitato Olimpico Internazionale, limitatamente alle discipline olimpiche.

GALLOCCIA: supporto o maniglia fissata alle pareti, spesso a forma di pi greco, su cui viene data volta una cima.

GASSA: nodo per formare un anello al termine di una cima così che essa possa serrare senza strozzare; ne esistono di vari tipi, la più nota e la gassa d'amante usata per fissare la scotta alla vela, essendo un nodo che non si scioglie con la cima in tensione.

GAVITELLO: piccola boa o altro oggetto galleggiante che segnala la presenza di un corpo morto o un'ancora, a cui è collegata mediante un cavo chiamato grippia.

GAVONE: piccolo locale o ripostiglio per stivare vele o oggetti.

GENNAKER: vela di prua dalle notevoli dimensioni e di forma asimmetrica che viene murata come un genoa non
inferito. Viene utilizzato con andature al traverso o di bolina larga.

GENOA: è il fiocco di bordo dalle maggiori dimensioni, con una lunga base così che la bugna, nelle andature di bolina, è a poppavia dell'albero di una distanza pari anche alla metà di quella tra l'albero stesso e il punto di mura (genoa al 150%); così chiamato dagli inglesi, deve il suo nome alla città di Genova dove fu utilizzato per la prima volta nel 1926 in occasione delle regate internazionali di febbraio.

GPS: Global Positioning System; è un sistema per la determinazione in tempo reale della esatta posizione sul pianeta, in latitudine, longitudine e altezza: è basato sul rilevamento effettuato da uno strumento ricevente (detto semplicemente GPS) che capta e decodifica i segnali radio emessi da almeno quattro satelliti su un totale di 24 posti in orbita a questo scopo.

GRAN LASCO: vedi andatura.

GRILLO:asta o tondino di metallo (quasi sempre acciaio inox) piegata ad U con le estremità appiattite o forate in modo da potervi inserire un perno (detto traversino) che può essere filettato, bloccato da una copiglia o fermato da un arresto.

HEAD FOIL: strallo cavo.

HOTEL: termine che rappresenta la H nell'alfabeto fonetico internazionale ICAO.

ICAO: International Aviation Organization, alfabeto fonetico internazionale utilizzato nella navigazione marittima e aerea per permettere la comprensione di lettere alfabetiche e cifre in tutte le lingue.

INCATTIVARE: l'impigliarsi e intrecciarsi di una cima su se stessa, con altri cavi o su oggetti estranei.

INTELLIGENZA: bandiera del Codice Internazionale dei segnali che, issata isolata, significa "ho capito": se issata a metà corsa significa "ho ricevuto il messaggio ma non l'ho ancora interpretato"; se issata dalla giuria di regata assume diversi significati (es. posticipo orario regata).

ISSARE: far alzare per mezzo di apposite cime, dette drizze, le vele dello yacht.

IYRU: International Yacht Racing Union, associazione internazionale delle varie federazioni nazionali di vela; organo che sovraintende a tutte le attività veliche a carattere mondiale.

JIB: termine inglese per indicare i fiocchi, ovvero le vele di prua come l'olimpico e la tormentina.

JULIET: termine che rappresenta la J nell'alfabeto fonetico internazionale ICAO.

KILO: termine che rappresenta la K nell'alfabeto fonetico internazionale ICAO.

LANDA: spranga di acciaio saldamente vincolata alle paratie o allo scafo e a cui vengono fissate le sartie mediante gli arridatoi.

LASCARE: diminuire la tensione su una cima; contrario di cazzare; l'operazione si differenzia da mollare, che invece indica il togliere tutta la tensione sulla cima.

LASCO: vedi andatura.

LEECH: termine inglese per balumina.

LINEA DI GALLEGGIAMENTO: è la linea di separazione tra la parte di scafo immerso (opera viva) e quello emerso (opera morta): normalmente viene disegnata alcuni centimetri sopra quella reale per potere facilmente osservare l'assetto longitudinale della barca.

MANO DI TERZAROLI: una porzione Della randa (o anche dei fiocchi) che si può ammainare e raccogliere tenendola ben serrata con 1'ausilio di cimette dette matafioni. Prendere i terzaroli (prima, seconda e a volte anche terza mano) significa ridurre progressivamente l'area della randa esposta al vento.

MANOVRE CORRENTI: l'insieme delle cime utilizzate per issare e tesare le vele (scotte, drizze, amantigli, ecc.).

MANOVRE DORMIENTI: L’insieme dei cavi (fissi e in tensione) che sorreggono l'albero (drizze, stralli).

MEZZO COLLO: dare volta a una cima facendogli fare un mezzo giro su se stessa, ad occhiello, così che il corrente passi sempre sotto e tenda ad auto strozzarsi; è la forma più semplice di nodo.

MOSCHETTONE: 1.852 mt gancio apribile usato per incocciare una drizza o per ingarrocciare una vela: quello usato per il fiocco è chiamato garroccio.

MURA: l'angolo di mura (detto anche bugna) è l'angolo anteriore in basso di una vela, sia essa randa o fiocco. e viene fissato nel punto di mura: quest'ultimo si trova alla base dello strallo per le vele di prua e alla congiunzione tra albero e boma per la randa. Nei moderni yachts la mura del fiocco e quella di randa si trovano entrambe lungo l'asse longitudinale della barca, per cui con i termini mura a dritta o mura a sinistra viene inteso che il vento colpisce rispettivamente il lato destro o quello sinistro dello scafo; cambiare di mura è quindi sinonimo di virare di bordo.

MURARE: fissare l'angolo di mura della vela.

MURATA: il fianco dello scafo.

NATANTE: barca o altro oggetto costruito per navigare in genere; la legge italiana con questo termine definisce le piccole unità da diporto, di lunghezza non superiore a 6 metri, con motorizzazione inferiore ai 20 HP e stazza lorda non superiore alle 3 tonnellate.

NAUTOFONO: strumento per segnali sonori da utilizzarsi in caso di nebbia o scarsa visibilità.

NAVIGATORE: colui che va per mare; addetto al tracciamento della rotta; in marina il compito è svolto dall'Ufficiale di Rotta.

NODO: intreccio tra uno o più cavi in modo da ottenere delle legature; unità di misura che indica la velocità di un'imbarcazione corrispondente ad un miglio marino a ora, ovvero a 1.852 metri/ora. Un nodo è mezzo metro al secondo.

NORD: punto cardinale, indicato con la lettera N, che corrisponde al settentrione, ovvero ai 0 gradi della Rosa dei Venti.

NOSTROMO: responsabile dell'equipaggio e delle attrezzature di bordo; nella marina militare è il sottufficiale incaricato ai servizi di carattere marinaresco.

NOVEMBER: termine che rappresenta la lettera N nell'alfabeto fonetico internazionale ICAO.

OCCHIELLO: foro sulla vela, rinforzato lungo i bordi con un anello di metallo o plastica; serve a permettere il passaggio delle borose o dei matafioni: è detto anche brancarella.

OPERA MORTA: l'insieme delle parti dello yacht non direttamente a contatto con l'acqua. cioè scafo, coperta, sovrastrutture, ecc. che si trovano al di sopra della linea di galleggiamento.

OPERA VIVA: parte dello scafo a diretto contatto con l'acqua.

ORMEGGIARE: fissare la barca, con l'ausilio di cime o di cavi, ad un punto saldamente vincolato rispetto alla terraferma, sia esso una banchina portuale, che un gavitello, un corpo morto, ecc.

ORZARE: portare la prua della barca maggiormente contro vento cioè stringere il vento.

ORZIERA: è la barca che si porta spontaneamente all'orza, ovvero tende a stringere sempre di più il vento.

OSCAR: termine che rappresenta la lettera O nell'alfabeto fonetico internazionale ICAO.

OVEST: punto cardinale, indicato con la lettera W, che corrisponde all'occidente, ovvero ai 270 gradi della Rosa dei Venti.

PALA DEL TIMONE: parte immersa del timone che permette alla barca di modificare la rotta, grazie alla resistenza sia in direzione che in intensità che può, a comando, offrire allo scorrimento dell'acqua.

PAPA: termine che rappresenta la lettera P nell'alfabeto fonetico internazionale ICAO.

PARABORDO: oggetto messo a protezione dello scafo; normalmente si tratta di un corpo sferico o cilindrico gonfiabile sorretto da una cimetta legata alle draglie con un nodo parlato.

PARANCO: attrezzo utilizzato a bordo per la demoltiplicazione degli sforzi durante le manovre; è costituito da due bozzelli lungo i quali corre un cavo.

PARLATO, NODO: nodo usato sia per l'ormeggio che per fissare i parabordi; è formato da due mezzi colli appaiati e incrociati in modo che la cima in tensione ed il suo capo rimangano interni ai mezzi colli, così da auto strozzarsi.

PASSASCOTTE: o passacavo; golfare, rinvio, bozzello fisso o mobile entro cui passa una cima per deviarne la direzione di tiro, per portare la manovra in pozzetto o, ad esempio, per fare giungere la scotta al verricello col giusto angolo.

PATERAZZO: strallo di poppa.

PENNA: parte alta della vela dove si incoccia la drizza.

PENNELLO: bandiera trapezoidale allungata usata per segnalazioni, ad esempio l'intelligenza o i numeri.

PIANO, NODO: nodo usato per congiungere due cime di uguale diametro.

PICCO: corta antenna (o pennone) adoperata solitamente per alzare la randa nelle attrezzature auriche; per essere posta in assetto vengono utilizzate due drizze: una, collegata alla base, regola l'altezza; l'altra, incocciata lungo il picco, ne determina l'inclinazione.

PIEDE D'ALBERO: parte terminale in basso dell'albero, normalmente appoggiato nella apposita scassa.

POPPA: parte posteriore della barca.

PORTANZA: componente perpendicolare della forza generata sulla superficie di un solido (vela, timone, deriva, ecc.) per effetto del suo movimento in un fluido; ad esempio la portanza della deriva è la forza che si oppone allo scarroccio.

PRODIERE: membro dell'equipaggio che effettua e sovraintende alle operazioni che avvengono a prua (issate e ammainate delle vele, cambi di fiocchi, ecc.).

PRUA: o prora; parte anteriore della barca, più o meno a forma di cuneo per meglio solcare l'acqua.

POGGIARE: o puggiare, manovrare per portare la barca maggiormente nella direzione di propagazione del vento, ovvero aumentare l'angolo tra vento apparente e rotta dello yacht (massimo 180 gradi).

PUNTO DI MURA: vertice in cui la vela è fissata alla barca; nei fiocchi e nella randa corrisponde all'angolo che verrà a trovarsi più in basso e a pruavia, nello spinnaker e l'angolo in testa al tangone.

PUNTO DI PENNA: angolo in cui si incoccia la drizza per issare la vela.

PUNTO DI SCOTTA: angolo della vela in cui si lega la scotta.

QUADRANTI: sono i quattro settori in cui è idealmente divisa la rosa della bussola: da 0 a 90 gradi primo, 90-180 secondo, 180- 270 terzo e 270-360 gradi quarto quadrante: ad esempio si usa dire "venti del primo quadrante" se essi stanno sopraggiungendo da una direzione compresa tra Nord ed Est.

QUEBEC: termine che rappresenta la lettera Q nell'alfabeto fonetico internazionale ICAO.

RAFFICA: innalzamento violento ed improvviso, ma di durata limitata, della velocità del vento.

RANDA: vela di forma triangolare issata a poppavia dell'albero, sostenuta ad esso mediante inferitura o canestrelli inferiti nell'apposita canaletta, mentre la base presenta il gratile inferito nella parte superiore del boma.

RASTREMATURA: assottigliamento dell`albero nella parte anteriore terminale alta, per diminuire il peso e aumentare la
flessibilità longitudinale.

RIDURRE: diminuire la superficie di vela esposta al vento.

RISALIRE: navigare verso un punto situato più sopravvento.

RITENUTA DEL BOMA: cavo o paranco posto ad impedire che il boma possa pericolosamente brandeggiare, specie nelle andature portanti; è di norma usato un moschettone anziché una legatura qualora si rendesse necessario mollare la ritenuta rapidamente.

ROLLIO: movimento ritmico di oscillazione trasversale della barca (la barca oscilla continuamente a destra e a sinistra); è una delle cause del mal di mare.

ROMEO: termine che rappresenta la lettera R nell'alfabeto fonetico internazionale ICAO.

ROSA DEI VENTI: stella a 16 punte indicante i punti cardinali e i nomi che assumono i venti a seconda delle corrispondenti direzioni di arrivo.

SARTIA: cavo di acciaio che serve per sostenere e impedire flessioni laterali dell'albero; il loro numero varia a seconda del numero di crocette, queste ultime utilizzate per accrescere l'angolo sartia albero, diminuendo così lo sforzo di compressione.

SARTIAME: è l'insieme delle sartie e degli stralli che reggono l'albero.

SASSOLA: recipiente in plastica a forma di paletta usata per sgottare.

SAVOIA, NODO: nodo di arresto; viene usato per impedire che l'estremità di una cima sfugga da un foro.

SBANDAMENTO: allontanamento dal normale assetto, ovvero inclinazione della barca rispetto alla superficie del mare.

SCADERE: essere spinti sottovento per effetto dello scarroccio o della corrente (deriva).

SCAFO: indica genericamente l'insieme dell'opera viva e dell'opera morta.

SCARROCCIO: spostamento laterale della barca per effetto del vento; è maggiormente evidente nelle andature di bolina in quanto il vento agisce sulle vele con un angolo assai diverso da quello di avanzamento.

SCOTTA: cima utilizzata per regolare la vela partendo dal suo angolo posteriore basso (punto di scotta); la trazione
sulle scotte viene di solito esercitata parallelamente al piano di coperta.

SCUFFIARE: si usa questo termine per indicare uno sbandamento violento al termine del quale la barca ha l'albero in
acqua; tipico delle derive senza bulbo zavorrato, per cui il raddrizzamento deve essere fatto direttamente dall'equipaggio utilizzando il proprio peso.

SINISTRA: lato sinistro dell'imbarcazione; preferibile al francesismo babordo.

SKIPPER: termine anglosassone che indica il comandante dello yacht.

SOPRAVVENTO:dal lato del vento; dicesi anche di oggetto o di persona posta avanti ad un'altra rispetto all'arrivo del vento; è il contrario di sottovento.

SPINNAKER: grande vela di prua utilizzata nelle andature portanti e perciò molto concava; è caratterizzata da un taglio simmetrico che ricorda un triangolo isoscele dai lati curvi verso l'esterno (le spalle dello spi); costruita in leggerissimo nylon (tessuto che può essere colorato senza alterarne le caratteristiche) può avere un'area grande oltre il doppio del genoa ed è murata fuori bordo mediante l'uso del tangone.

STALLO: generazione di turbolenza con perdita pressoché totale di portanza; normalmente provocato da una variazione violenta dell'angolo sotteso al vento, se accade ad una vela cessa la spinta propulsiva, mentre se va in stallo il timone la barca diviene ingovernabile.

STECCA: piccola asta, quasi sempre piatta e lunga, in legno o resina sintetica che viene inserita in una apposita tasca cucita sulla vela per rendere maggiormente rigido il tessuto e impedirne il fileggiamento.

STRALLO: cavo di prua di sostegno per l'albero e luogo di inferitura dei fiocchi.

STRAMBARE: cambiare di bordo in una andatura di poppa, ovvero cambiare le mure al vento passando per la poppa piena.

STRINGERE IL VENTO: mantenere un'andatura di bolina cercando progressivamente di ridurne l'angolo.

STROZZASCOTTE: dispositivo per impedire lo scorrimento della scotta nel senso dell'allentamento della tensione; lo strozzascotte più semplice (detto anche clamcleat) è formato da una gola ricavata in un blocchetto di materiale plastico, entro cui la cima si autostrozza.

SUD: punto cardinale, indicato con la lettera S, che corrisponde al mezzogiorno, ovvero ai 180 gradi della Rosa dei Venti.

SUPERFICIE VELICA: area delle vele issate.

SVENTARE: orientare le vele in modo che non portino più.

TANGONE: robusta asta utilizzata per posizionare il punto di mura dello spinnaker; il tangone è normalmente lungo quanto la distanza tra l'albero e il punto di mura del genoa.

TASCA DELLA STECCA: guaina ricavata direttamente sulla vela per potervi inserire una stecca.

TAVOLETTA: irrigidimento (anche in metallo o materiale plastico) della penna di randa, per distribuire su una maggiore area il grande sforzo esercitato dalla drizza.

TERZAROLARE: diminuire la superficie della vela esposta al vento ammainandone solo una frazione (mano dei terzaroli) e serrandola con i matafioni.

TESABASE - TESABUGNA: cima collegata alla bugna di randa e fatta passare in un rinvio posto alla varea del boma per poter regolare la base della vela.

TESARE: vedi cazzare.

TESTA DELL'ALBERO: parte terminale superiore dell'albero dove si trovano gli attacchi delle sartie e degli stralli, le carrucole per le drizze, i sensori della strumentazione del vento e l'antenna della radio.

TIMONE: organo di manovra della barca, formato da una pala immersa in grado di ruotare attorno ad un asse e governata mediante una barra o una ruota del timone posta in pozzetto; la pala, offrendo resistenza allo scorrimento dell'acqua, induce la rotazione della prua dallo stesso lato in cui è stata posizionata: l'asse può essere o meno sostenuto, incernierato e protetto da uno skeg, in caso contrario il timone dicesi appeso: i cavi per trasmettere i comandi della ruota alla pala sono chiamati frenelli: il timone è detto compensato se l'asse di rotazione è impostato un poco a poppavia del bordo d'entrata dell'acqua, così che una volta ruotata la pala risultino diminuiti gli sforzi sulla barra o sulla ruota.

TORMENTINA: piccola vela triangolare di prua (fiocco), di tessuto particolarmente robusto tale da potere essere tenuta issata anche in condizioni di vento forte o burrasca.

TRAPEZIO: attrezzatura che permette ad un membro dell'equipaggio di sporgersi fuori bordo per aumentare il raddrizzamento della barca: formato sostanzialmente da cinghie o corpetto con sotto coscia sostenuto ad un cavetto di acciaio fissato circa a metà dell'albero; è la "divisa" tipica del derivista.

TRAVERSO: Vedi andatura.

TREFOLO: ogni filo che forma un cavo metallico; per estensione è chiamato trefolo anche l'intreccio base delle cime tessili.

UNIFORM: termine che rappresenta la lettera U nell'alfabeto fonetico internazionale ICAO.

VANG: sistema a paranco, a molla o idraulico (questi ultimi detti vang rigidi) per cazzare il boma verso il basso, ovveroimpedirgli di alzarsi, specie quando la scotta è molto lasca come nelle andature portanti.

VELA: superficie formata da ferzi o pannelli di tessuto, utilizza utilizzata per trasformare la pressione del vento in forza propulsiva.

VENTO: aria in movimento; può essere generato per variazioni di pressione tra zone differenti anche a grande distanza (vento sinottico); quando si manifesta per gradienti termici prende il nome di brezza; col termine vento reale si indica il vento che scorre liberamente, non alterato dalla presenza dell'imbarcazione; il vento apparente è invece la risultante tra il vento reale ed il vento di avanzamento; quest'ultimo è quanto viene avvertito, in completa assenza di vento reale, da ogni corpo in movimento per effetto della sua velocità. Il vento catabatico è un forte vento di discesa che si avverte in particolare modo di notte ed è dovuto al maggiore raffreddamento verificatosi in quota sulla cima dei monti; sommato all'effetto della brezza di terra richiamata dal mare genera spesso forti raffiche.

VENTURI: Giovan Battista, fisico (1746-1822), scoprì che il restringimento della sezione di un tubo in cui stia scorrendo un fluido provoca un aumento della velocità di scorrimento e una diminuzione di pressione esercitata dal fluido sulle pareti, l'effetto Venturi viene sfruttato nella vela creando una fessura tra randa e genoa, con aumento della velocità di scorrimento dell'aria e quindi di trazione della randa nella sua zona di sottovento.

VERRICELLO: particolare tipo di argano per moltiplicare la forza che può essere esercitata sulle scotte e sulle drizze, permettendone così una maggiore tesatura; è essenzialmente formato da una campana fatta ruotare (sempre in senso orario) mediante una manovella; viene spesso usato il termine inglese winch, detto anche self -tailing se sulla parte superiore la campana è fornita di un sistema per catturare e strozzare automaticamente la scotta durante il riavvolgimento; i verricelli sono chiamati coffee grinder quando vengono azionati da appositi sistemi a corpo separato per le loro grandi dimensioni.

VICTOR: termine che rappresenta la lettera V nell'alfabeto fonetico internazionale ICAO.

VIRARE: cambiare di bordo in una andatura di bolina, ovvero cambiare le mure al vento passando per il controvento.

VOLANTE: manovra che non ha un punto di lavoro fisso o un utilizzo costante; ad esempio le sartie volanti sono sartie gemelle che trattengono l'albero verso poppa, ma avendo l'attaccatura su quest'ultimo posizionata più in basso della penna della randa, vengono alternativamente cazzate o lascate a seconda di quale viene a trovarsi rispettivamente sopravvento o sottovento al boma.

WHISKEY: termine che rappresenta la lettera W nell'alfabeto fonetico internazionale ICAO.

WINCH: termine inglese equivalente all'italiano verricello.

X-RAY: termine che rappresenta la lettera X nell'alfabeto fonetico internazionale ICAO.

YACHT: termine inglese entrato nell'uso comune per indicare genericamente una imbarcazione da diporto, sia a vela che a motore.

YANKEE: termine che rappresenta la lettera Y nell'alfabeto fonetico internazionale ICAO; 2. fiocco stretto e allungato, con la bugna particolarmente alta, che si alza sullo strallo di prua davanti ad una trinchetta nelle attrezzature a cutter.

ZAVORRA: peso posto in sentina o appeso sotto la chiglia (a costituire il bulbo) per accrescere la stabilità di peso della barca, ovvero per fare in modo che la posizione di equilibrio dello yacht sia quello di una naturale posizione diritta (quando non è sottoposto a nessuna forza tendente a generare sbandamento).

ZULU: termine che rappresenta la lettera Z nell'alfabeto fonetico internazionale ICAO.


SEGUICI SUI SOCIAL
SCUOLA VELA ARGENTARIO ASD
Codice Fiscale: 91025970533
Torna ai contenuti